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Ansia: due modi per non far traboccare il vaso...

L'ansia, come la paura, è il nostro primigenio e prezioso sistema di allarme e di autoconservazione...  ci avverte di un pericolo o di uno stress e ci prepara a livello psico fisico per affrontarlo grazie all'attivazione del sistema simpatico e dell' adrenalina.

Ma che fare quando l'ansia diventa una compagnia stabile anche in assenza di evidenti pericoli?

In questo caso nel nostro corpo c'è un livello alto di adrenalina che tende a cronicizzarsi come in risposta ad uno stress continuo, mettendoci a rischio di sintomi emotivi e fisici.

Proprio come quando un vaso è troppo pieno abbiamo due modi per non farlo traboccare... svuotarlo un po', oppure rendere il vaso più capiente...

Scaricare le tensioni

Il corpo possiede due modi principali per scaricare le tensioni: il movimento e la voce.

Correre, ballare, nuotare, tirare pugni ad un sacco da boxe o fare judo... le attività sportive, se fatte con piacere e non perché ci imponiamo l'ennesima prestazione, ci possono aiutare: mobilitano la nostra energia, modificano il ritmo del respiro e del battito cardiaco, ci aiutano a prestare attenzione al nostro corpo e non solo ai nostri pensieri e preoccupazioni e a lasciar andare insieme al sudore anche le emozioni negative e l'adrenalina in eccesso per ricaricarci invece di endorfine, l'ormone del piacere.

Possiamo provare a praticare la nostra attività sportiva portando maggiore attenzione non tanto a ciò che il corpo fa, ma a ciò che il corpo sente, al nostro respiro, all'appoggio dei piedi sul terreno, magari anche usando la voce come suono e la sua vibrazione per esprimere ciò che stiamo sentendo... potremmo avere la sorpresa di sentire meglio il nostro piacere dopo la nostra stanchezza...

"Canta che ti passa..." dice la saggezza popolare... un altro modo di scaricarci dalle tensioni accumulate.

Infine possiamo osservare se ci sono delle emozioni che stiamo evitando di esprimere... rabbia, paura, tristezza, insoddisfazione, invidia, desiderio... tutti gli impulsi che la nostra mente censura e che ci sembra non trovino posto nel nostro ambiente rimangono intrappolate nel corpo e  si trasformano in tensioni emotive ... ci aiuta passare da un atteggiamento di auto censura ad uno di ricerca... cosa posso fare con quello che sento? Come può aiutarmi? Come posso esprimerlo con rispetto per me e per gli altri?

Ampliare la nostra tolleranza agli stress

L'uomo che 'non deve chiedere mai', il duro, il superiore a cui tutto scivola addosso, o l'impeturbabile che tutto perdona... sono miti che non ci aiutano.

Perché proprio come in natura, ciò che si piega non si spezza, e il contatto con ciò che proviamo insieme alla flessibilità ci aiutano più dell'insensibilità a far fronte agli stress.

Se siamo consapevoli delle nostre emozioni sia piacevoli che spiacevoli, siamo più facilmente in grado di sentire quando abbiamo raggiunto il nostro limite e fermarci o porre un limite a ciò che ci mette sotto pressione.

 

Immaginare, trovare forme simboliche, i colori di un disegno o le metafore di una poesia... Anche esprimerci con attività creative  a cui ci dedichiamo con piacere, ci aiuta a metabolizzare ciò che proviamo e magari a trovare nuove soluzioni...

 

In ogni caso, quando abbiamo bisogno di potenziare la nostra capacità di resistenza, non appelliamoci solo alla nostra volontà e agli sforzi della nostra mente, confidiamo piuttosto nella concretezza del nostro corpo, al nostro Grounding: abbiamo bisogno di tenere i piedi per terra, di non farci trasportare lontano da noi stessi dalle pressioni esterne, magari concederci qualche attimo per spostare l'attenzione dal problema che ci assilla al nostro respiro, alla presenza dei nostri piedi, alla terra sotto i nostri piedi che ci sostiene.

 

Preoccupazioni, sensazioni spiacevoli e ansia infine, si sostengono meglio se non siamo soli: condividere, chiedere aiuto pratico o emotivo o anche un semplice abbraccio possono darci la forza necessaria per superare un momento critico.

Cosa fare

Affrontare le esperienze, anche quelle che ci spaventano, ma proteggendoci.

Se ci accorgiamo di essere eccessivamente stressati è bene rallentare il ritmo, riuscire a mettere sani confini. Viviamo spesso ad un ritmo frenetico, ci sottoponiamo a più esperienze o anche a più informazioni di quante umanamente non sia possibile eleborare e il rischio è di intasare il sistema.

E' bene restare nella nostra vita cercando i modi che rispettano il nostro reale modo di essere. Non aspettiamoci che l'ansia scompaia, accogliamola come un segnale, impariamo ciò che ci permette di stare nonostante l'ansia... Inoltre, possiamo cercare sostegno affettivo nella compagnia di persone care. 

Cosa non fare

Evitare le esperienze che ci procurano ansia.

Possiamo illuderci di non sentire ansia se evitiamo le situazioni stressanti, ma poiché l'ansia è dentro di noi, ci seguirà purtroppo nel nostro mondo sempre più stretto e noi avremo perso l'occasione per imparare a gestirla e potremmo anche sentirci sempre meno in grado di affrontare le situazioni della vita...

La Terapia

Esistono molte forme di ansia di diversa intensità ... dal leggero stress alla sensazione di nervosismo e agitazione quando l'ansia è poco intensa, fino ad arrivare all'attacco di panico quando invece è forte.

Questi suggerimenti possono aiutarci soprattutto se l'ansia è lieve e a prevenire il suo intensificarsi. 

Chi non ha mai provato uno stato d'ansia forte a volte sottovaluta il malessere di chi la sta provando... è chiaro che non è sufficiente fare una corsa o cantare una canzone per sentirsi bene, tuttavia iniziare a porre più fiducia nel corpo, nelle sue naturali valvole di sfogo e nelle nostre emozioni è un buon modo per prenderci cura di noi stessi e abbassare il nostro livello di stress.

Soprattutto se l'ansia inizia a disturbare la nostra qualità della vita e se avvertiamo segnali fisici o emotivi che ci preoccupano, è bene farci accompagnare da un terapeuta che ci permetta di riappropriarci del nostro corpo, della nostra emotività e dei nostri pensieri con delicatezza, offrendoci esperienze evolutive ma non ulteriormente stressanti.

L'analisi Bioenergetica prevede specifiche esperienze corporee, personalizzate in base all'intensità della nostra ansia e al nostro modo di essere, che ci aiutano sia a scaricare le tensioni in eccesso, sia a rafforzare il nostro radicamento o Grounding e quindi a renderci 'contenitori più capienti'.

Il terapeuta può permetterci apprendere alcune tecniche specifiche  che ci aiutano non solo a prevenire, ma a padroneggiare l'ansia intensa nei momenti critici.

La psicoterapia inoltre è in grado di accompagnarci verso un cambiamento profondo di quegli atteggiamenti che più o meno inconsciamente promuovono in noi i disturbi d'ansia e a prenderci cura degli eventi della storia personale che hanno concorso a renderci vulnerabili all'ansia.

 

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